giovedì 25 ottobre 2018

Communicato dell'Associazione

Comunicato dell'Associazione dei Docenti di Conversazione in Lingua Straniera in Italia
Ottobre 2018


RIFLESSIONI E PROPOSTE DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI DOCENTI DI CONVERSAZIONE IN LINGUA STRANIERA SULL’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE
L’Associazione Nazionale dei Docenti di Conversazione in Lingua Straniera dopo l’assemblea dei soci in cui è stato discusso la situazione dell’insegnamento delle lingue in Italia e la situazione sempre più incresciosa dei docenti di conversazione , vuole condividere con le Autorità Scolastiche una riflessione sulla natura e il ruolo dell’insegnamento delle LS.
Nonostante il Trattato di Lisbona definisca chiaramente le competenze chiavi per l’apprendimento dove al ruolo vitale delle lingue un intero capitolo (capitolo 5) nel quale sono illustrate le raccomandazioni europei sul riconoscimento dei crediti, la convalida e le certificazioni di apprendimenti pregressi ed il sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale, si continua a differenziare e discriminare tra persone formate in altri paese europei oltre all’Italia.
Non solo, i docenti di conversazione hanno spesso formazioni eccellenti ambite anche da parte dei cittadini italiani come il Celta e Delta ambite anche da parte dei cittadini italiani, abilitazioni professionalizzanti conseguite presso enti di formazione riconosciuti a livello internazionali, di uguale spessore, se non più intensi dei corsi di specializzazione attualmente attivo e riconosciuti al livello ministeriale, pur non essendo mai tenuti in considerazione come vere e proprie abilitazioni linguistiche.
Anzi, quelle che si è purtroppo verificato in questi anni e che molti hanno dovuto ripetere a spese loro abilitazioni che presentavano percorsi identici a quelli per le abilitazioni per i docenti italiani di lingua straniera, a volte anche includendo la parte relativa alla letteratura. Tuttavia, a fine percorso i docenti di conversazione si ritrovavano con il titolo di abilitazione solo per la conversazione. Chi ha queste specializzazioni o vere abilitazioni nel proprio paese fa spesso i corsi di formazione ai docenti che arrivano dall’Italia per Erasmusplus, i vecchi Comenius e corsi risultati da accordi tra università italiani e stranieri nonché alla formazione dei docenti nelle scuole primarie seppure di fatto poi non vengono ritenuti idonei all’insegnamento della lingua straniera ai pari degli insegnanti di lingua, alla formazione dei docenti di conversazione e ai docenti CLIL. Un paradosso considerando che la maggior parte hanno un titolo universitario.
La nostra figura professionale è sempre stata tenuta poco in considerazione per via del titolo di accesso che riconosce il solo diploma di scuola secondaria ottenuto nel paese di cui si parla la lingua. Questa tipologia di selezione che di fatto ci equipara agli ITP ha purtroppo favorito l’accesso anche a persone italiane che hanno conseguito un diploma di scuola secondaria ad honorem dopo un anno all’estero e ritenuti idonei ad insegnare la lingua come madrelingua.
Chiediamo al Miur di rivedere l’accesso all’insegnamento della conversazione per tutelare questa classe di concorso spesso denigrata, per restituirle il valore aggiunto che si merita, al livello quadro dei docenti con gli stessi diritti e gli stessi doveri.
In questo comunicato abbiamo voluto descrivere la situazione di docenti veri e qualificati come in qualunque altra classe di concorso, di docenti seri e professionali come in tutte le categorie prima di sottolineare come sapete l’importanza sempre più grande di un buon livello dell’insegnamento delle lingue in questo paese.
La nostra associazione è formata di docenti di conversazione che hanno insegnato presso università, enti di formazione linguistica riconosciuti dal Miur, scuole dei vari gradi di istruzione e per i quali hanno tenuto corsi di:
- lingua e metodologia didattica per docenti di lingua.
- Lingua e metodologia CLIL indirizzati a docenti di discipline non linguistiche (DNL)
E progetti di formazione in qualità di:
- Ambasciatori Etwinning
- Progettisti ed intermediari per Erasmusplus
- Docenti CLIL
- Formatori per gli insegnanti delle scuole primarie
I docenti di conversazione fanno formazione e l'Associazione fornisce già corsi iniziale per chi vuole iniziare questa professione mentre per chi vuol approfondire, i nostri soci formatori in Erasmus, Etwinning fanno già dei corsi, stiamo già chiedendo al Miur la possibilità di fare formazione ai nostri docenti di conversazione riconosciuti da loro perché chi meglio di loro sa cos’è il loro ruolo e come può funzionare. Per questo l’Associazione ha da anni un vademecum della professione perché un vuoto nel sistema scuola ha lasciato alla libera interpretazione qual'era il ruolo dei due docenti di lingua insieme da parte di chi di didattica delle lingue non ne conosceva .
Vediamo di analizzare più nello specifico le criticità dell’insegnamento delle lingue nei vari ordini di scuola.
1. Scuola Primaria
Il problema dell’insegnamento nelle scuole primarie è spesso collegato a vari fattori:
a. L’introduzione di una lingua straniera come materia e non come modo alternativo di comunicare (come di fatto avviene nelle scuole internazionali . Spesso dli insegnanti della scuola primaria non hanno le competenze di comunicare nella seconda lingua in modo naturale in quanto il loro livello linguistico non risulta adeguato (A2 o B1), con il risultato di ‘insegnare’ ciò che a loro volta hanno appreso cono solo poche ore di preparazione in corsi di 120 a 500 ore. Inoltre raramente hanno una certificazione della lingua e solo perché molti di loro sono professionali e riconoscendo l’inadeguatezza nella preparazione linguistica fanno dei corsi privatamente. Questa situazione potrebbe cambiare con l’intervento di un docente di conversazione nelle primarie che faccia delle ore insieme sia agli studenti che agli insegnanti ,per tenere viva la loro preparazione e la loro motivazione nonché accedere a innovazioni didattiche per l’età specifica.
b. Comunicare già da piccoli in una lingua straniera in modo naturale perché c’è un nativo con cui interloquire risolve non solo i problemi glottodidattiche, affiancare la pratica, l’esercitazione, la conversazione all’insegnamento più scolastico è non solo un arricchimento ma una necessità soprattutto per i piccoli. Un nativo ed un italiano che hanno bisogno di comunicare in quella lingua facendo le cose più semplici, piantare dei semi, fare dei biscotti, un esercizio ginnico ecc. non servono lezioni sul funzionamento delle lingue.
2. Scuola Secondaria
a. E’ ’ fondamentale che gli alunni che imparino in questo modo una lingua poi non sono obbligati a ricominciare tutto da capo al successivo grado di scuola ma che abbiano la possibilità di continuare a progredire con qualche ora di pratica linguistica oltre alle lezioni di lingua. Il docente di conversazione è un esperto capace anche di migliorare gli interventi del collega di lingua mentre è di vitale importanza che i docenti di lingua siano più responsabili durante l’ora di conversazione di monitorare da vicino gli aspetti soggettivi degli alunni che il docente di conversazione non sempre può cogliere in un’ora alla settimana.
b. In questa seconda fase l’insegnamento dovrebbe essere consone all’età degli alunni, dovrebbe crescere con loro approfondendo dov’è necessario e possibile, dare supporto extra e contemporaneo alle lezioni offrendo potenziamenti e recuperi seguendo un ritmo personalizzato secondo la maturità degli alunni. Gruppi di alunni a livello potrebbero essere creati con l’utilizzo di docenti nativi mantenendo sempre un collegamento con l’aspetto internazionale ed offrendo momenti autentici per la lingua.
3. Nella scuola di secondo grado la progressione deve continuare . Il docente di conversazione diventa essenziale nel sviluppare una scioltezza nel parlare e facilita l'ascolto. Si motivano i discenti a continuare anche se sbagliano perché non si deve correggere ogni piccolo errore mentre uno sta tentando di parlare. Esercizi nei contesti di alcuni indirizzi sono essenziale per poter affrontare il mondo di lavoro e quindi come si fa a fare una formazione tecnica, nel turistico, per esempio senza l'esercitazione orale autenticato da un nativo, in aeronautica, nautica dove l'inglese è fondamentale.
Ormai i corsi universitari sono sempre più spesso in lingua straniera e quindi le figure dei docenti madrelingua e di conversazione sono ormai doverosi a tutti i livelli.
Auspichiamo che a breve si possa essere coinvolti insieme a tutti gli operatori ed esperti di lingua e partecipare a un incontro/discussione sul tema e sul futuro dell'insegnamento delle lingue in Italia per cercare di migliorare l'insegnamento


e facilitare in modo ottimale l'apprendimento da parte di tutti le parti interessati solo così possiamo contribuire ad avvicinare l'Italia agli standard europei richiesti.

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